mercoledì 19 agosto 2015

La fiera della vanità di William Makepeace Thackeray

Salve a tutti e scusate per la lunga assenza. Purtroppo gli impegni sono troppi e tra studio e vita "normale" è difficile conciliare anche il blog. Le letture sono state poche negli ultimi mesi (ad eccezione dei libri universitari s'intende).
Finalmente sono riuscita a ritagliare qualche momento per me e per voi per parlarvi della mia ultima lettura. Ma bando alla ciance, altrimenti vi annoio!!!

Come potete leggere dal titolo, stasera sono qui per parlarvi di La fiera della vanità di Thackeray, meglio conosciuto semplicemente come Vanity Fair. Di questo libro sono stati scritti fiumi d'inchiostro e i pareri sono stati spesso discordanti, c'è chi lo ama e lo celebra come il miglior capolavoro della letteratura inglese d'età vittoriana e chi lo odia e lo considera un libro prolisso e noioso. In effetti la mole del libro scoraggia un bel po': il libro consta di ben 872 pagine!!!!!!!
Anche io inizialmente ero molto scoraggiata, ma speravo sempre che le cose sarebbero ben presto migliorate. In generale posso dire che come libro non è assolutamente male ma ho apprezzato meglio altri capolavori della letteratura inglese.
 La vicenda ha molti protagonisti, tanto che il sottotitolo dell'opera è "un romanzo senza eroi". In effetti è difficile scovare l'eroe per eccellenza di quest'opera: per qualcuno è Becky, per altri è Amelia, per altri è George Osborne. E' realmente difficile rintracciare il vero eroe della storia, nel marasma totale della società inglese in epoca vittoriana.

La storia comincia con l'uscita da un collegio (che sembra molto più un orfanotrofio) di Amelia Sedley e la sua cara amica Rebecca. E' da qui che parte la lunga vicenda che avrà come perno principale proprio queste due ragazze prima, donne poi. Amelia è una ragazzina bellissima, taciturna e molto educata, Becky è praticamente il suo opposto: non colpisce per la sua bellezza, è povera, impulsiva e non perfettamente educata. E' orfana ed è stata affidata fin da piccolissima a Mrs. Pinkerton, la direttrice del collegio. Amelia torna finalmente a casa e Becky, prima di ottenere il lavoro presso i Crawley, si reca qualche giorno a casa dell'amica prima di ripartire. Lì sfoggerà per la prima volta le proprie armi da seduttrice con il fratello di Amelia, Jos Sedley, ma verrà crudelmente rifiutata da quest'ultimo. La storia è un continuo susseguirsi di peripezie di Becky e della sua alterna fortuna, in alcuni momenti riesce a vivere agiatamente grazie alla fortuna che riesce a procacciare e a mettere da parte, in altri momenti, invece, cadrà di nuovo nella miseria. L'apice della storia coincide con la disfatta di Napoleone nella battaglia di Waterloo. Questa sconfitta "storica" avrà ripercussioni anche sulla vita personale dei nostri protagonisti (non aggiungo oltre per non incorrere in spoiler). La storia di conclude bene, come un classico vittoriano qualunque.


Come tutti i romanzi vittoriani è un romanzo mooolto lungo. Ciò per me è un difetto perchè ho trovato molto difficile la lettura e molto spesso partivo già scoraggiata in partenza per la miriade di pagine da leggere. Il romanzo molto spesso, inoltre, cadeva in pettegolezzi estremamente futili e non interessanti ai fini della storia. Inoltre, lo scrittore interrompe spesso la storia per esprimere il proprio punto di vista o per commentare determinati episodi avvenuti nel romanzo. Alcuni interventi sono utili e simpatici (non dimentichiamo il tipico humour inglese), alcuni sono inutili e noiosi (come dicevo prima). Ultima caratteristica rilevante è l'alternanza degli spazi all'interno del romanzo: si alternano spesso le vite dei personaggi a Londra e nello Hampshire (in periferia). In questo modo Thackeray sottolinea i differenti modi di vivere, i costumi diversi, e anche la diversa morale tra la metropoli londinese e il contado.

Concludendo, consiglierei questo romanzo ai cultori della letteratura inglese. Per chi, come me, non ama leggere romanzi molto lunghi lo sconsiglio perchè ci si potrebbe perdere molto facilmente nei meandri della storia e ci si potrebbe annoiare molto in fretta.
" Quando avviene che due persone di sesso diverso e non sposate abbiano il destro di avviare tra loro una conversazione così delicata, tra loro si stabilisce fatalmente un certo grado di confidenza. "
" Quale squallido e crudele commento alla vanità delle cose terrene! Chi di noi non ne possiede (o non ne ha scritte) da colmarne cassetti interi? Sono cadaveri che teniamo celati, sforzandoci di scordarne l'esistenza. " 
"Senonché una volta mi ignoravano perchè non mi venivano offerte le occasioni valide per farmi valere; ma adesso avranno modo di constatare che so parlare ed agire non bene di quanto sappia scrivere. Achille non si è rivelato per ciò che era fino a quando non gli hanno consentito d'impugnare una spada. io ce l'ho, adesso, questa spada, e il mondo intero sentirà parlare di Pitt Crawley! " 
"Ho già sprecato una quota troppo importante della mia vita in questo gioco".  
Nel 2004 è uscito al cinema anche il film ispirato a quest'opera. Personalmente non l'ho ancora visto ma, appena avrò tempo e occasione, lo recupero e lo vedrò sicuramente. 

Edizione che ho letto 

Voto complessivo: 


E voi avete letto questo libro? Cosa ne pensate? Avete visto il film? Lo consiglieresti ad un amico?
Lasciate un commento.
Un saluto e....alla prossima puntata!! 




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