venerdì 13 gennaio 2017

Il quadro mai dipinto di Massimo Bisotti

Patrick è un insegnante e un pittore con l'ossessione per la perfezione. In una mattina di giugno entra per l'ultima lezione nella sua aula dell'Accademia di Belle Arti. È pronto a lasciare Roma per ripartire da zero a Venezia, città fatta d'acqua e d'incanto. Si congeda dai suoi allievi, lasciando loro un messaggio d'addio che è anche un testamento spirituale: «Credete sempre nelle emozioni, credete nell'amore, senza avere paura di sbagliare perché a volte sono proprio gli errori a portarci alla felicità». Torna a casa e prima di partire decide di andare una volta ancora in soffitta per dare un ultimo sguardo al quadro che ritrae la donna che ha molto amato, la donna il cui ricordo porta sempre con sé. Ma, quando scopre la tela, la vede vuota: la donna sembra avere abbandonato il quadro. Sgomento, Patrick copre nuovamente il dipinto. In fretta e furia abbandona la soffitta e Roma, e corre all'aeroporto. Durante il volo, però, batte la testa e all'arrivo si ritrova confuso, non riesce a ricordare bene il motivo per cui è partito. Ma in tasca ha un biglietto con un indirizzo e un nome: "Residenza Punto Feliz". Si recherà là e troverà una nuova e strana famiglia pronta ad accoglierlo. Miguel, il proprietario della pensione, uno spagnolo saggio cui è facile affidarsi; Vince, gondoliere con il cuore spezzato da un amore andato male; e il piccolo Enrique, curioso ed entusiasta come solo i bambini sanno essere. La nuova vita di Patrick scorre tra amnesie e scoperte, finché a una festa incontra Raquel e non ha dubbi: è lei, la donna che è fuggita dal suo quadro.

Le premesse erano decisamente buone e devo dire che il libro non è stato poi così male. La storia è incentrata in realtà su due storie d'amore: Vince e Vivien da un lato e Patrick- e Raquel dall'altro. Ovviamente la storia d'amore che avrà maggiore spazio ed attenzione all'interno della storia è la seconda, come si può leggere dalla quarta di copertina. La storia è romantica ed interessante anche se alcune scelte non le ho condivise appieno, in particolare una scena che vi narrerò facendo attenzione agli spoilers. Ad un certo punto Patrick e Raquel intraprendono un viaggio insieme, ma improvvisamente si perdono di vista. Patrick, dopo aver cercato non più di tanto, torna a casa (a Roma). Ma come? Tu hai perso la donna della tua vita in Spagna e decidi di tornare a casa?!?! Ma nella quotidianità qualcuno lo farebbe mai?! Questo episodio mi ha fatto riflettere molto e mi ha fatto "scadere" il libro nella sua totalità. 

Secondo neo molto grosso è sicuramente l'assenza di distinzione tra registri narrativi: non esiste la persona più o meno colta o la persona più o meno grande. Parlano tutti da grandi con frasi ad effetto. Addirittura un bambino parla come un uomo vissuto!!! Ho letto varie recensioni, e molti condividono questo punto di vista. Non c'è assolutamente differenza tra il dialogo adulto-bambino ed un dialogo adulto-adulto. Tutti parlano allo stesso modo! 

Al contrario, lo stile dell'autore mi è piaciuto molto. Intendo proprio il modo di scrivere. Utilizza un linguaggio molto semplice, quindi questo libro è fruibile anche da un pubblico di adolescenti. Utilizza molte frasi ad effetto, soprattutto nella prima parte del libro, che ti inducono a riflettere. Non ho resistito dalla voglia di prendere una matita e sottolineare qua e là le frasi che mi colpivano di più di volta in volta. Ho sottolineato tantissime frasi e non mi succede spesso. Quindi ho sicuramente apprezzato il suo modo di scrivere efficace e che arriva dritto al cuore.

Altro aspetto positivo è anche la cultura dell'autore. Credo che Bisotti sia un uomo molto colto per i continui riferimenti presenti all'interno del libro. C'è la descrizione e l'analisi di un quadro di Frida Kahlo, ci sono vari riferimenti ad altre opere artistiche e vari riferimenti letterari. Sicuramente l'autore è un uomo che ha viaggiato moltissimo e ha studiato molto (o quantomeno letto molto!)

Nel complesso, gli aspetti positivi eguagliano quelli negativi. Tutto sommato non boccio totalmente il libro, ma non mi sento neppure di gridare al capolavoro per tutte le ragioni che vi ho esposto fin qui.
Fatemi sapere voi cosa pensate di Massimo Bisotti e soprattutto se avete letto qualcosa di suo! Sono proprio curiosa di sapere il vostro punto di vista! 


Giudizio complessivo





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